martedì 24 novembre 2015

Scoppiare un po'

"Ciò che colpisce è l'idea dei masochisti che la loro pelle ... bruci. Il desiderio di ... venir percossi finché scoppia la pelle, non è altro che il desiderio di liberarsi della tensione scoppiando.
... Il masochismo è il prototipo di una pulsione secondaria ed è chiaramente il risultato della repressione della naturale funzione del piacere ... il masochista si ferma all'eccitazione pregenitale ... [senza potersi abbandonare nell'orgasmo genitale].  
Egli si trova in un tragico circolo vizioso, più cerca di uscire dalla tensione, più vi sprofonda, [e] essere costretti a esplodere significa ricorrere a un un aiuto estraneo per raggiungere la distensione, [essendo la tensione divenuta insopportabile].
... Il masochismo è un mezzo eccellente per evitare l'angoscia pulsionale, poiché è sempre l'altro che fa il male o ne è la causa.
... Il desiderio (o la paura) di esplodere o di scoppiare, che riscontrai in tutti i miei malati, mi pose davanti a un enigma ... [perché] non si riusciva a trovarne una fonte esterna [il potenziale aggressore è una fantasia!]: ... il masochismo è espressione di una tensione sessuale insoddisfatta e la sua fonte immediata è la paura del piacere.
... La sofferenza e la sopportazione della sofferenza sono il risultato della perdita della capacità organica di provare piacere: in tal modo, senza volerlo, avevo colto l'essenza dinamica di tutte le religioni imperniate sulla sofferenza ... le orge masochistiche del medioevo, l'Inquisizione, le flagellazioni, le torture, gli atti di penitenza ecc. dei religiosi tradivano la loro funzione: erano vani tentativi masochistici di soddisfacimento sessuale! 

Vescica di maiale
Avevo scoperto la paura di scoppiare e il desiderio di essere fatto esplodere in un singolo caso, poi l'avevo riscontrato in tutti i masochisti e infine ... in tutti i malati psichici nella misura in cui avevano tendenze alla sofferenza.
... La rappresentazione di scoppiare ... appare come una sensazione ... dello stato del proprio corpo. Essa è accompagnata regolarmente in modo pronunciato dalla rappresentazione di una vescica gonfia. I masochisti si lamentano di ... essere pieni fino a scoppiare. Alcuni affermano che temono di dissolversi, di perdere il loro contegno o i loro contorni ... Altri desiderano ardentemente scoppiare: molti suicidi hanno origine proprio da questo.
Come si comporterebbe una vescica di maiale gonfiata d'aria dall'interno che non potesse scoppiare? ... trovandosi impotente, cercherebbe all'esterno le ragioni della sua sofferenza ... implorerebbe [poi] di essere forata, provocherebbe il mondo circostante fino a raggiungere la sua meta ..." 
(Wilhelm Reich, allievo di Freud, 1947)

Uno specchio

"Questo mondo è lo specchio nel quale ci vediamo riflessi l'un l'altro.
L'umana esistenza è l'eco che rimbalza dal picco della montagna.
Ovunque volgi lo sguardo lo specchio riflette la tua immagine.
Di ogni parola che articoli il picco della montagna
te ne restituisce l'eco.
Chi ama si ama ed è amato. Chi odia si odia ed è odiato.
E' così che gira il mondo dell'umana esistenza."

domenica 22 novembre 2015

Il più grande amore

Non vi è un fenomeno più grande di quello dell'amore.
Il più grande amore nella vita è spesso quello che si riveste di indifferenza.
L'indifferenza e l'indipendenza sono le ali che danno all'animo il potere di volare.

giovedì 29 ottobre 2015

Amici

Due uomini erano grandi amici. Sebbene fossero quasi fratelli qualcosa però sembrava frapporsi ancora tra di loro, qualcosa che non riuscivano ad identificare.
Un giorno uno dei due amici fu colto da una grave sventura: un violento terremoto gli distrusse la casa. In preda alla disperazione si rivolse all'amico, la cui casa era rimasta intatta. Nella notte fredda egli bussò alla sua porta, certo di essere accolto a braccia aperte.
"Chi è?"
"Per favore apri. Non ho più una casa."
"Come dici? Non capisco. Chi sei?"
"Sono io, io tuo amico. Non mi riconosci?"
"Mi dispiace, no. Non posso farti entrare."
Lo sventurato non riusciva a capire perché l'altro non lo avesse accolto. Sbigottito, l'infelice non volle però insistere. Si disse che l'amico doveva avere le sue buone ragioni per comportarsi così. Si allontanò, vagando nella notte fredda e dormendo, nei giorni seguenti, dove capitava.
Dopo alcuni mesi, specchiandosi nelle acque di un torrente, capì improvvisamente perché l'altro lo avesse allontanato in quella notte dolorosa: allora tornò a bussare alla sua porta.
"Chi è"
"Sei tu. Apri, che ho freddo."
E questa volta la porta si aprì subito ...

Disse un Maestro: "Io non voglio discepoli, né seguaci: voglio amici". 
Ma aggiunse: "Tu non hai altri amici che Me e te stesso."

Un altro raccontò: 
Due amici viaggiavano insieme. Poi, a un tratto, uno disse: "Voglio restare solo, vai pure avanti."
E l'altro rispose: "Anch'io voglio restare solo: rimani pure indietro."


venerdì 18 settembre 2015

Ascoltare


"Per  Profezia non si intende la previsione del futuro, ma l’attuazione, a tempo debito, di qualcosa che non era mai stato attuato prima, sebbene fosse contenuto nel Progetto, ed il mezzo profetico per eccellenza è il Verbo, o Logos, che va inteso – in questa accezione - come emissione di una vibrazione capace di dare attuazione alle forme mature. Il Profeta è spesso rappresentato intento all’ascolto, come Elia nel deserto; pronto a cogliere la vibrazione che altri non odono (“chi ha orecchie per intendere intenda”) per trasformarla in parola udibile, o in vibrazione operativa."

mercoledì 16 settembre 2015

Preghiera degli Amanti



O notte,
silenziosa e quieta nello scrigno di luce:
il buio è l’altra parte di Te, 
o Signore,  
e si fa attesa,
e nella sospensione
il mio pensiero s’annulla 
e vibra d’essenza.
 

Tra le stelle d’oro, 
dell’Amata la voce è spazio che le unisce
è armonia di canto, 
o Signore,
i suoi occhi liquidi e profondi come un mistero 
sono  il Tuo riflesso
e mi  immergo in essi come in acqua fresca,
esausto dopo lungo peregrinare:
in un breve istante di profonda saggezza
il mio cuore è finalmente bambino.
 

O Signore, 
mi hai creato uomo,
pieno di insidie segnasti il mio cammino,
sigillai il mio cuore per non vedere la tua scintilla,
amai solo come una gracile creatura,
agitando solo i riflessi delle mie imperfezioni,
sigillai il mio cuore con una chiave di stoltizia,
o Signore,
vissi in mestizia
nell’abbaglio che svia dal retto cammino,
con un movimento di oscure emozioni
che credevo fibre d’argento.
 

O Signore, 
Ti ringrazio di avermi legato
ad  assassine e statue di sabbia,
che solo un sospiro avrebbe spezzato,
ai miei polsi erano solo catene  di carta.
Non me ne avvidi.
Perdonami, 
o Signore.
 

Nel mio cuore scese il buio più nero,
notte senza luna,
cieco tra i ciechi che erravano
in orizzonti finiti.
O Signore, 
tu alterni giorno e notte,
dolore e gioia.
Stavi consegnandomi la spada
Per squarciare il velo d'ombra.
 

Venne Lei, 
o Signore, 
la mia Amata
Con le Sue labbra di pesca,
i Suoi capelli di rame,
il Suo corpo di Rosa,
La riconobbi dalla sua lucenza in petto sepolta,
la riconobbi
tra tutte coloro che sono state
E tra tutte coloro che verranno,
così come un marinaio di lungo corso
avverte la presenza d’ una terra d’ approdo
soltanto attraverso un alito di brezza.  
 

 O Signore,
ogni mia fibra tende a Lei
i  muscoli vibrano come casse armoniche,
le mie parole escono incerte,
non so esprimere, 
o Signore,
né ormai voglio
ma mentre la stringo a me,
le mie mani si espandono
affinché io possa carezzarla
ovunque Essa sia,
il tempo si annulla
ché Lei possa brillare per sempre,
ogni istante  della sua vita
passata, presente e futura
è un petalo di fiore che mai appassirà,
perché la Sua bellezza è tutto ciò che è.
 

O Signore, 
regalami il Silenzio assoluto
perché Lei è in quello, 
ed in quello io La Amo. 
Quando a Lei mi unisco, 
o Signore,
negli amplessi più intensi
non vi è nulla se non Te,
né mura, né ferro,
né prima né dopo,
non vi è il sotto, non vi è il sopra,
non vi è terra non vi è cielo,
non vi è uomo non vi  è donna,
non vi è sporcizia né nitore.   
 

Il suo sesso dischiuso è  danza che si fa carne,
è movimento che l’inesprimibile
esprime
quando in lei muoio e rinasco rigenerato
mille e mille volte ancora.
 

O Signore,
aiutami a scavare questa mia pelle ruvida,
emenda i miei turbamenti e fanne forza,
cancella in me ogni sentiero, 
o Signore,
cancella ogni singola orma alle mie spalle
che impedisca di amarLa come Tu vorresti,
e come Lei vorrebbe che io Ti ami,
cancella ogni mio disarmonico  lemma
e fanne un il perenne respiro dei Mondi.
 

Il tempo scivola tra le mie dita
come un filo di lana,
o Signore, 
sei l’arancio tramonto invernale
che la fa splendere, Donna tra le donne,
sei la malinconia che le strugge il suo viso d’incanto
mentre raccolta in se stessa
disegna splendore che pulsa,
i suoi tratti  acquistano vita
è Lei la fiamma  che incendia e purifica.
 

o, Signore, 
Tu che ci creasti creature mortali,
lasciaci nella meravigliosa incoscienza,
che sui nostri campi cresca grano
e  pane fragrante,
che il sole s’immerga nei pomi dorati,
che le nostre nude mani
costruiscano ponti e navi di legno,
che le nostre bocche possano bere un dall’altro,
lascia ai nostri figli l’ incertezza del cammino
ma nel contempo l’amore  per capire,
perdona le nostri madri ed i nostri padri
ed il loro dolore
che riposa in  fondo ai nostri sguardi.
 

Lasciami,
o Signore, 
come ultimo istante
il sorriso della mia Amata,
che amplia il mio cuore
e  mi accompagna a Te
mano nella mano.  
Luce nella Luce.
 



Pino d’Andrea, 15 settembre 2015

mercoledì 2 settembre 2015

Immortalità

Il dott. Alexis Carrel (biologo premio Nobel 1912, Sainte-Foy-lès-Lyon, 28 giugno 1873 – Parigi, 5 novembre 1944) diceva:“La cellula è immortale. È semplicemente il fluido nella quale galleggia che si degrada. Sostituendo questo fluido ad intervalli regolari, daremo alla cellula ciò che le necessita per nutrirsi e, per quanto ne sappiamo, il pulsare della vita potrà continuare indefinitamente”. Mantenne in vita un cuore di pollo immerso in soluzione fisiologica per 32 anni, cambiando solo la soluzione ogni giorno. Poi qualcuno dimenticò di farlo …


Ci sono esseri acquatici che sono per intero un cuore che batte ritmicamente come un motore,
 e rappresentano il risveglio della Coscienza che diverrà “Cuore”.