martedì 13 settembre 2016

Porte


"Il tempo si comporta così: ogni porta che si apre è un’opportunità di realizzare qualcosa, purché la si imbocchi in tempo. Ma restare a progettare cosa fare non serve più a niente, perché, quando si aprirà una porta, non sapremo se è quella giusta per realizzare la cosa che abbiamo progettato, o se è una opportunità del tutto diversa dal nostro progetto. Quindi serve essere pronti ad agire a seconda l’opportunità che si apre e nei tempi in cui essa resta disponibile. Questo ci obbliga a una attenzione costante, che non deve essere né ossessiva né ansiosa. Si chiama Presenza. Chi agisce, in questi casi, deve essere l’Essenza, che – come sappiamo – è molto veloce.

[...] Se una cosa prevista capita nel momento in cui la porta è chiusa, non serve a niente. Quindi chi vi parla dovrebbe, vedendo aperta una porta, dirvi: correte qui e venite con me, presto! Ma si sentirebbe rispondere che avete altro da fare etc. Per cui si adatta e fa sforzi disumani per far coincidere quel che si deve fare con le vostre esigenze. Però non è bello sentirsi rispondere “no” quando si chiede qualcosa, perché non lo si fa per sé, ma per la persona a cui lo si chiede." 
(Novembre 2008)
Aperte e socchiuse...

lunedì 12 settembre 2016

Rari nantes

Le rare persone che non sono intervenute al seminario dal titolo "Vigliacca paura", e che non riescono a perdonarselo, possono cercare lenimento leggendone un estratto (epurato di quanto richiede una relazione umana costituita dalla presenza fisica) attraverso il sito Pholeterion, a questa pagina, cliccando sul titolo nella sezione "eventi recenti" in fondo alla pagina.

Un prossimo incontro

C'è un prossimo incontro, il 9 Ottobre.
I dettagli sul sito www.pholeterion.it
A presto

venerdì 9 settembre 2016

Responsabilità, Dovere e colpa

Responsabilità e Dovere sono concetti opposti.
La Responsabilità è libertà; solo l'uomo libero è responsabile, perché l'uomo è libero solo se ha potenza (ovvero possibilità autonoma di agire sul mondo per modificarlo), e solo chi ha potenza ha la responsabilità di usarla bene. All'uomo libero nulla può essere imposto se non con la coercizione violenta, e senza grandi risultati effettivi. Quindi l'atto responsabile nasce esclusivamente dalla necessità interiore di compierlo.
Il Dovere è quanto viene imposto dall'esterno all'uomo reso schiavo, e prevede la sorveglianza delle sue azioni, la costrizione all''agire e la punizione in caso di inadempienza.
Per questo motivo, le società umane si fondano sul dovere, e mai sulla responsabilità.
Il senso di colpa è la introiezione del dovere, ovvero  l'aver fatto proprie le istanze vessatorie e punitive della società cui si appartiene; non ha nulla a che fare con la Responsabilità.
La colpa prevede una punizione, che lo schiavo è disposto persino ad autoinfliggersi; il mancato esercizio di Responsabilità prevede soltanto la vergogna che l'uomo libero e potente prova quando non mette al servizio ciò di cui dispone, ovvero tutto se stesso.
Conclusione: chi ha responsabilità è libero e non ha colpe.
Chi ha doveri, è schiavo, è sempre colpevole di qualcosa e perciò sempre punibile.
Un'ultima cosa: solo il Servitore è un Uomo Libero...

Franano le case: di chi la colpa?


martedì 6 settembre 2016

Centri benessere


Esistono molte opportunità, oggi, per trovare un sollievo alla psiche, o all’anima, affaticata dalle ansie, dalle paure e dalle dolorose tristezze che quella che chiamiamo in modo inappropriato “vita” ci procura. C’è ovunque un centro benessere, o una palestra, o una meditazione, o una chiesa nella quale rifugiarsi per trovare una pausa, un ristoro momentaneo, prima di tornare a quella che chiamiamo impropriamente "realtà”, e che consideriamo "dura".
Ma la vita, intesa in modo corretto, è una gestazione; e la gestazione non è per il feto una “dura realtà” dalla quale prendersi una pausa ogni tanto. Per il feto in gestazione, ogni attimo è un accrescimento, è un’acquisizione di nuovi elementi vitali, di nuove funzioni, di nuove potenze. E non vi possono essere pause di riposo. È un meraviglioso lavoro senza riposo, e una gioia persino a volte dolorosa, quando un passaggio evolutivo produce un fastidio … così è – ad esempio – quando un bimbo mette i denti. E alla fine, il passaggio periglioso, stressante, per il canale del parto, che conduce alla luce. La vita vera, è una gestazione che conduce a una nascita.
Esistono poche opportunità, oggi, per trovare un luogo (reale e virtuale) in cui poter vivere la propria vita per quello che è, ossia una gestazione. E so che quei pochi che le trovano, spesso si lamentano perché cercavano un centro benessere…, ma chi è stanco di essere vissuto dalla vita, e vuole finalmente viverla, diffida delle consolazioni momentanee, e accetta con gioia questa opportunità, se mai gli si manifesta.
 
Il bello della vita


lunedì 5 settembre 2016

Ho dovuto constatare...


«Ho dovuto constatare di persona che oggi, a voler istruire gli ignoranti e gli incolti
ci si attira solo ostilità.
Ho visto brillare in tutto il suo fulgore il fuoco infernale della stupidità e dell'aberrazione [...].

Mi sono urtato all'incomprensione di genti cieche alle luci e ai segreti della saggezza [...],
genti i cui sguardi non hanno mai oltrepassato i limiti delle evidenze materiali,
e le cui riflessioni non si sono mai innalzate al di sopra degli abitacoli delle tenebre e della loro polvere [...].

Questo soffocamento dell'intelligenza, questo congelamento delle qualità naturali,
questa ostilità della nostra epoca alla conoscenza, alla gnosi, alla spiritualità,
al bene nostro e di tutti
m'hanno consigliato infine di nascondermi a loro,
e di coltivare la saggezza e la via mistica nei ritiri nascosti e sublimi che solo i saggi conoscono.»

Sadr al Din Shirazi (1571-1627)

Forse è terminato, dopo 500 anni, il tempo del "nascondersi nei ritiri nascosti".
Forse i saggi, oggi, devono faticosamente come in un parto, venire alla Luce.

Anche di questo parleremo, molto presto, qui.

Sadr al Din Shirazi, filosofo persiano


venerdì 2 settembre 2016

La paura fa paura

La paura degli altri fa paura, perché è capace di produrre reazioni incontrollate.
E' noto quanto, poi, il panico si propaghi facilmente, come un'onda sismica.
Se fossi un complottista direi che a generare i terremoti non sono forse gli esperimenti atomici sotterranei, quando le onde di paura generalizzata delle persone: la paura è distruttiva, e chi ne ha tanta da essere preda del panico, coltiva inevitabilmente rabbia e distruttività; la sua potenza è pari a quella di un terremoto, e causa tanti morti, più di un terremoto. Ogni minuto in ogni parte del mondo.
Salam, Shalom, la Pace del cuore, a chi lo ha tremante.
Anche di questo parleremo qui.