martedì 31 ottobre 2017

Barbieri

Un tale, dai capelli e dalla barba troppo lungamente incolti, entrò da un barbiere per farseli tagliare.
Si sa, dal barbiere si finisce per parlare un po' di tutto, e in quell'occasione il discorso cadde sulla teologia.
-"Quando vedo - diceva il cliente - tanta gente povera e che soffre di ogni male, so con certezza che Dio non esiste, altrimenti non potrebbe permetterlo."
-"Il ragionamento non fa una piega - replicò il barbiere -; allo stesso modo, se ti avessi visto prima che tu entrassi qui, avrei infatti dedotto che non esistessero i barbieri!"

Trinità

venerdì 22 settembre 2017

Soldati

Un soldato va in guerra perché crede in una impresa, o nel suo Re, tanto di rischiare la vita.
E' interesse del Re che i suoi soldati siano vivi, in ottima salute e ben nutriti, ché non si vincono le guerre con i morti, i malati e i denutriti.
Ma se un soldato si arruolasse solo per essere ben pasciuto, e non perché crede negli obiettivi da perseguire, sarebbe un folle, dato che è la sua vita che sta mettendo in gioco.
Dunque, ove c'è la passione sincera, si ottiene, come beneficio accessorio e conseguente, tutto ciò di cui si ha bisogno (mai di più!); ma se l'obiettivo è il beneficio accessorio, si va a morire, e spesso da vigliacchi.
Questa è la consapevolezza dei Guerrieri dello Spirito.

giovedì 31 agosto 2017

Insegnare

Chi volesse insegnare l'Umanità a una Scimmia, nonostante questa sia l'animale più vicino all'uomo, troverebbe delle difficoltà, insite nella natura stessa dell'allievo. In pratica, si troverebbe a dover constatare che vi è solo un modo in cui la Scimmia possa imparare davvero l'Umanità, e non una sua pallida parvenza, saputa ma mai realizzata: trasformarla in Uomo.
Un maestro siffatto non potrebbe dunque essere un docente, ma dovrebbe essere un trasformatore creativo.
Ad un gradino evolutivo più alto,  è davvero la stessa cosa quando si voglia insegnare la Spiritualità ad un Uomo.

lunedì 14 agosto 2017

Vecchi terremoti di cui ci si dimentica

Il 30-12-2004 scrivevo:

"Il terremoto nell'Oceano Indiano del 26 dicembre u.s., l'evento epocale che ha provocato - si teme - centomila vittime, ha causato uno spostamento dell'asse terrestre e la vibrazione dell'intero Pianeta per alcuni giorni. Di questo si comincia a parlare solo ora, con toni rassicuranti e minimizzanti, sebbene qualche scienziato ieri abbia detto che "praticamente, è nata una nuova Terra".
Siamo tanto miopi da non vedere che è avvenuto un cambiamento fondamentale nella vibrazione delle nostre cellule (che sono in risonanza con il geoplasma) e questo fin da ora; e che questo salto quantico nella storia della Vita è costato il sacrificio di tanti di noi.
Da qualche parte, deve esserci una morale."

venerdì 11 agosto 2017

Compendio

"L’Uomo Universale è lo Spirito del Mondo, e il suo compendio sintetizzante e universale.
Il figlio è il segreto (sirr) di suo Padre,  ed è per questo motivo che il figlio anela di nostalgia per suo Padre”.
[Ibn Arabi]

mercoledì 9 agosto 2017

Medicine

Il tempo è, per l'anima, certamente la migliore delle medicine. Ma non sempre si ha il tempo di prenderla.

mercoledì 19 luglio 2017

Ribellione, liberazione, libertà

Si dice che, sulla Via, un difetto caratteristico del discepolo ben orientato e sincero, sia la tendenza insopprimibile alla ribellione. Difetto che quindi diventa il rivelatore di una qualità spirituale che distingue il "figlio dell'uomo che è Figlio di Dio".
Dentro una prigione, qualunque atto libero finisce infatti per essere, inevitabilmente, un atto di ribellione; e questo implica che il prigioniero, colui il quale è nella condizione non solo fisica ma anche psicologica del prigioniero intollerante, non può che produrre atti di ribellione.
Quando un atto di ribellione fosse tanto potente da abbattere le mura della prigione, questo sarebbe un atto di liberazione. E qui si vede come un atto di liberazione non possa che risultare distruttivo, almeno rispetto all'ordine precedentemente costituito: ogni riscatto e ogni rivoluzione lo testimoniano.
Un figlio dell'uomo che è Figlio di Dio, è un prigioniero di se stesso, e quindi la sua vita stessa è un susseguirsi inesorabile di atti di ribellione finché non si realizza - se Dio vuole - la liberazione. Ribellione a se stesso, alle costrizioni e ai limiti che egli stesso si è dato, ma che anche ha contribuito a costruire nella forma che si chiama Società. Questo essere, è un prigioniero che, posto ai lavori forzati, costruisce, restaura e consolida continuamente, obbligatoriamente, la prigione che lo racchiude; ma anche che, a differenza dei semplici figli degli uomini, non sopporta questa condizione e anela alla libertà totale, in quanto percepisce in sé una sorta di regalità, di discendenza nobile che lo costringe, quasi per obbligo di natura, a riprendersi il regno che gli è stato usurpato. Ogni grande dramma umano, che contenga nobiltà, è, in questo modo, una esperienza iniziatica.
La libertà è creatività; e quindi ogni atto di libertà non potrà mai essere distruttivo, ma solo creativo.
La libertà è però Necessità, ossia condizione in cui ogni gesto dell'Uomo Libero produce, è causa di una concretezza, di un evento interiore individuale che diventa immediatamente collettivo, e che impone quindi una costante sorveglianza e un senso di responsabilità costantemente vigile.
La condizione umana normale, individuale e collettiva, è quella di chi, prigioniero di se stesso nella prigione da sé costruita, ha la massima aspirazione raggiungibile nella liberazione, ma non nella libertà, che è una condizione spirituale: per questo molti strillano ottenendo con ciò solo di rafforzare la prigionia.
Ma non è questo il destino del figlio dell'uomo che è Figlio di Dio, di quel dannato ribelle.