martedì 20 febbraio 2018

Povertà


Nelle società demo-plutocratiche, quali quella che viviamo nella sua fase di disfacimento, la povertà è l'unico bene che l'uomo affrancato dalla propria animalità può permettersi.
La povertà è libertà dalle coercizioni, in quanto chi non ha niente da perdere risulta non ricattabile; ma è molto mal vista, a causa della sensazione di impotenza che genera; tanto che il povero viene attaccato continuamente da quei cani randagi imbrancati che sono coloro che, espulsi dalla società dei ricchi, popolano le periferie dell'umano nel tentativo di strappare con la violenza qualche brandello dei resti di chi li comanda.
E’ questa la ragione, solo apparentemente paradossale, per la quale il povero non viene sostenuto, ma costantemente perseguitato; e perseguito perfino in quanto, in questa ottica, la povertà è un grave reato di eversione, un tentativo di destabilizzazione delle ferme leggi che regolano l’arricchimento coatto.



lunedì 19 febbraio 2018

Piacere di vivere

Vivere dovrebbe essere un piacere.
Ma ogni piacere che non contenga la soddisfazione, ossia che non derivi dalla conquista dell'obiettivo che ci si era dati, contiene l'amarezza della sua inanità. E una vita inutile è quanto di più amaro, e velenoso, possa esserci.


Ponderazione 4

La Conoscenza si rivela per assoluti, e si rivela alle menti di chi, per sua natura, non può comprendere altro che il relativo, ossia il proprio piccolo, singolare, vissuto dell'Assoluto.
E inoltre, l'Assoluto è di per sé omnicomprensivo, e quindi è esso a comprendere l'individuo e il contrario è impossibile; anzi l'individualità relativa è una manifestazione di tale Assoluto.
Però è noto come l'individuo umano sia un microcosmo, ovvero una interezza assoluta; purtroppo alla mente relativa questa interezza non è comprensibile, per cui l'uomo non comprende ( e tanto meno Conosce) l'Uomo.
In questo si cela il mistero, ed è questo il Segreto: che il mare non entra in un bicchiere.


Ponderazione 3

Certo è ipotizzabile che esistano esseri di grande cultura che non hanno mai avuto bisogno di di-mostrarla, e che abbiano per ciò guadagnato il diritto di ricevere anche la Conoscenza.
Ripeto: è ipotizzabile, ma non dimostrabile perché costoro - proprio per il loro disinteresse a di-mostrare alcunché - devono essere stati pian piano risucchiati dall'ombra fino a sparire agli occhi degli uomini.
In quell'ombra forse si saranno rifugiati in "quei luoghi che solo i Saggi conoscono" dove è assai difficile trovarli, perché, se solo i Saggi li conoscono, non resta che diventare Saggi per accedere a quei luoghi.
Non è dimostrabile la Loro permanenza tra gli uomini, ma il fatto che non ci sia possibilità né desiderio di dimostrarlo - a seguire pedissequamente questo ragionamento - fa del fatto che Essi ci siano una Conoscenza, e quindi una Verità.

domenica 18 febbraio 2018

Strani amori

L'Amore, inteso come forza d'attrazione, sebbene sia l'energia che, sola, è capace di proiettare l'uomo oltre se stesso (tanto che è perciò tanto desiderato e ricercato), è però un peso per chi, oltre se stesso si sia già trovato, magari con qualche smarrimento; infatti è un gran bene per chi, essendo in basso, si senta attratto verso l'alto, ma è un pericolo per chi essendo già in alto, se attratto, non può che esserlo verso il basso. D'altra parte, secondo il Libro di Enoch, gli angeli decaduti, decaddero proprio perché attratti dall'Amore verso le figlie degli uomini. Dalle conseguenze di ciò derivò il diluvio...


Ponderazione 2

In estrema sintesi, potremmo affermare che chi possa dimostrare di possedere una grande cultura, dimostri con ciò di non possedere alcuna Conoscenza.

venerdì 16 febbraio 2018

Ponderazione

Il saggio è colui che si dà il tempo necessario per pensare, prima di dire una stupidaggine.
Se, dopo averlo fatto, dice cazzate ben ponderate, argomentate e documentate, ricche di doviziose bibliografie, viene definito "intellettuale".