sabato 31 marzo 2018

Passare oltre

La Pasqua è, nella tradizione ebraica, festa di liberazione; in quella cristiana, festa di resurrezione.
Entrambi i concetti si riferiscono a una promessa fatta all'uomo di passare oltre (l'etimo della parola è aramaico, da pasah, che questo significa), nel senso di superare la condizione umana, prigione mortifera, per accedere ad una condizione non super-, ma ultra-umana.
Nella narrazione vulgata, per gli ebrei questo ha significato la conquista della Terra promessa, e per i cristiani la resurrezione fisica, organica, dalla morte.
Tra le due tradizioni esiste una differenza: quella ebraica recepisce drammaticamente la condizione di prigionia e la liberazione con l'attraversamento del Mar Rosso; mentre la cristiana prevede una morte che a sua volta allude a una vita precedente cessata e poi ripresa dopo una pausa, e la prima delle due vite consiste in una incarnazione cristica. Le due cose non sono identiche, e alludono a tempi (evolutivi) diversi. Che si sono compiuti (incarnati) ormai entrambi ed appartengono perciò alla natura dell'uomo contemporaneo, che egli lo sappia o no.
Sebbene, psicologicamente, ognuno possa rintracciare nella propria individuale esistenza elementi di liberazione e resurrezione, - e questo giustifica la ritualizzazione di questi episodi della coscienza e delle annuali pulizie di Pasqua (pulizie dell'anima quanto delle case che le contengono, ossia dei corpi) - esiste un processo che è dell'intera umanità, e non del singolo; e si può ragionevolmente ritenere che essa sia estremamente vicina alla possibilità di varcare la soglia per andare oltre; ma anche che a questo dovrà corrispondere una morte dalla quale risorgere.
Ora, ogni coscienza, in questo panorama, trovandosi sulla soglia da varcare, deve chiedersi (deve necessariamente farlo!) quale decisione prendere. E a questo compito nessuno potrà sottrarsi, proprio in nome della libertà che l'uomo ha conquistata.
pholeterion.it


lunedì 26 marzo 2018

I Racconti di Serse - e-book

Per chi lo desiderasse, è possibile scaricare l'e-book de "I Racconti di Serse" dal sito web Pholeterion.it.
Questo è il link: http://www.pholeterion.it/Libri.htm


Il significato della vita

Un aneddoto: un giorno passeggiavo. C'erano due giovani uomini che discutevano con intensità tra loro, Uno di loro, quando gli passai accanto mi fermò e mi chiese a bruciapelo, imbarazzando l'altro:
- "Scusa, tu sai qual è il significato della vita?"
- "Sì - risposi  - e se verrete domani in tal luogo alla tal ora, vi sarà rivelato."
L' altro, sorpreso, scambiò uno sguardo con l'amico e poi insieme, balbettando, mi dissero:
-"Ma domani a quell'ora noi non possiamo, lavoriamo..."
-"Ecco - dissi - perché gli uomini non sanno mai qual è il significato della loro vita: perché quando qualcuno vuole svelarglielo, hanno sempre qualcosa di più importante da fare."

giovedì 22 marzo 2018

Razzismo

Suggerisco di distinguere la razza di quegli uomini che dicono, e spesso, "Sì, l'ho fatto io, ma non è colpa mia!", da quella di coloro che dicono, e raramente: "Sì, l'ho fatto io, ma non è merito mio!".
Sono le due sole razze umane che non hanno pari dignità.

lunedì 19 marzo 2018

Governo subito!

Si formi subito un governo di scopo capace di dare al Paese una legge elettorale che garantisca una maggioranza che formi un governo di scopo capace di dare al Paese una legge elettorale che garantisca una maggioranza che formi un governo di scopo capace di dare al Paese una legge elettorale che garantisca una maggioranza che formi un governo di scopo...
Così intanto, di nascosto, le gente può vivere in pace.

domenica 18 marzo 2018

Combattimenti

L'Energia Vitale è Una, e non è altro che la manifestazione della Vita in quanto movimento alternato alla quiete, dunque pulsazione.
Una energia che dunque vive colui che ne è invaso. Non l'uomo vive, ma è la vita che vive l'uomo.
La posizione che il vivente (meglio qui sarebbe chiamarlo il vissuto) assume rispetto a questa permanente invasione, è ciò che determina la qualità della sua esistenza: se si lascia attraversare, seguendo poi a traino il flusso di quella energia, egli si dirà innamorato; se non capirà dove l'energia lo conduce e vorrà trattenerla in attesa di scoprirlo, si sentirà ansioso e disorientato; se cercherà di respingerla perché esserne invaso lo sgomenta, vivrà nella paura e si comporterà in modo da evitare l'energia vitale, tanto che alla fine, morirà a causa della sua assenza. La paura ferma il cuore, perché la Vita non lo raggiunge più.
Ma che cos'è un vivente (o meglio un vissuto) se non una momentanea condensazione, sempre tuttavia molto mutevole, di energia vitale? E allora si vede come ogni individualità non è che il combattimento della Vita contro se stessa e il tempo è, per ognuno, la durata di questo combattimento.

Combattimento

sabato 17 marzo 2018

Appigli post-ideologici

A chi cammina in linea retta può capitare di trovarsi davanti un muro.
Se l'intenzione di quello era di camminare in orizzontale, ha trovato un ostacolo.
Se era invece quella di procedere in verticale, ha trovato finalmente l'appiglio tanto agognato per farlo.
L'Intenzione e l'Orientamento determinano la funzione delle cose che costituiscono il nostro mondo.
Ciò che è post-ideologico è pre-umano, nel senso che chi non determina la funzione del proprio mondo, lo subisce e ne è vittima senza Speranza. retrocedendo a una condizione animalesca e puramente reattiva agli eventi.
Che il muro gli crolli addosso è allora non probabile, ma certo.

Una composizione di appigli