giovedì 2 febbraio 2017

Carta da musica

Un imprenditore, illuminato, brillante e animato dall'utopia di "fare del marketing una scienza umanistica", mi spiegava come "il modo attuale di fare impresa non funziona più, le esigenze del mercato sono totalmente cambiate, ma gli strumenti a disposizione sono ancora quelli del vecchio modo di intraprendere; così le nuove imprese rischiano di non decollare, strozzate da regole inutili etc."
Mi illustrava come sia necessario costruire un nuovo modo, e lo faceva utilizzando una metafora: "Come la musica è da sempre scritta sul pentagramma, così la progettazione di una nuova impresa è scritta su una sorta di canovaccio: ebbene oggi occorre inventare una nuova carta da musica, un diverso pentagramma".
Questa sua calorosa affermazione, che sembrava infiammarlo di entusiasmo, ha suscitato in me delle riflessioni sul senso di "progetto", cosa di cui (casualmente?) scrivevo qui nei due o tre articoli precedenti.
E' avere il giusto pentagramma che consente di scrivere grande musica? O esiste già una musica che qualcuno, udendola e rimanendone affascinato, desidera poter riprodurre? Se è vera questa seconda ipotesi, questo qualcuno potrà desiderare inventare un modo per trascriverla al fine di tramandarla e di poterla eseguire ogni volta lo si desideri.
Allora inventerà un pentagramma e attribuirà a segni grafici quali le palline un valore convenzionale che significherà un suono o l'altro a seconda di dove, sul pentagramma, vengano collocate.
Così, è necessario che la "musica" esista già, perché l'invenzione di un "pentagramma" abbia senso.
E credere che basti inventare un nuovo schema per produrre musica diversa è forse illusorio.
Fuor di metafora: per codificare delle nuove regole dello stare insieme tra uomini, occorre che sia stato prima realizzato l'uomo nuovo; e questo non sarà certo fatto dall'ever scritto, uomini vecchi, regole spacciate per nuove, ma che non possono che essere vecchie, per uomini che non esistono ancora e che i vecchi non hanno la minima idea di come siano.
Ma fare impresa non è fare l'Uomo Nuovo, ma fare soldi.
All'amico imprenditore questa osservazione non è piaciuta, ma mi vuole bene e mi ha perdonato.

"Carta da musica", nient'altro che pane


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