lunedì 17 aprile 2017

Foci e voci

Un tale, aspirante monaco, aveva passato diversi anni presso un maestro, quando un giorno, avendo ascoltato un discorso di lui e avendone data una interpretazione, ne ebbe un'illuminazione.
Si recò allora dal maestro e gli disse: "Maestro, grazie a te ho improvvisamente e chiaramente compreso che ho bisogno di ritrovare la mia origine, il luogo da dove provengo, e per questo ho deciso di tornare a casa oggi stesso; ti ringrazio per questo e per il grande lavoro che hai fatto su di me."
"Vai pure - rispose il maestro - ma non devi ringraziarmi, perché, se è pur vero che ho fatto un grande e faticoso lavoro su di te, esso non ha prodotto alcun frutto." Girategli le spalle, l'anziano maestro si allontanò con passo stanco.
Il discepolo, sconcertato, si avviò lentamente lungo la strada che l'avrebbe ricondotto a casa.
Per qualche ora, durante il cammino, fu immerso nei suoi pensieri: non riusciva a capire perché il maestro, che avrebbe dovuto - come sperava - rallegrarsi per la sua illuminazione, gli aveva risposto in modo così distaccato e con tale amarezza.
Non sapeva più quanto aveva camminato quando, molto contrito, le forze gli mancarono e si impose di riposare. Era giunto senza accorgersene sulla sponda di un fiume poderoso, che più a monte avrebbe dovuto attraversare.
Si sedette e prese le sue provviste per rifocillarsi, ma il suo sguardo fu catturato dal lento, pacifico e poderoso scivolare del fiume. Vide che scorreva nella direzione opposta a quella che lui, tornando a casa, aveva preso.
"Certo, io torno all'origine e il fiume se ne allontana andando verso il mare. Non può fare altro."
Si addormentò, e sognò il suo maestro.
"Qual è - gli diceva in sogno - l'origine dell'origine?"
Risvegliatosi di colpo, il discepolo comprese: l'origine del fiume non era la fonte, ma il mare, che evaporando dava luogo alla pioggia che alimentava la falda che sgorgava come polla sorgiva e dava origine al fiume... e quindi per andare all'origine vera egli - come faceva irresistibilmente il fiume - avrebbe dovuto andare avanti, non tornare indietro!
Il discepolo si rallegrò della sua intuizione e ringraziò in cuor suo il maestro che non l'aveva abbandonato.
Preso da rinnovato vigore volle tornare da lui e si incamminò..., ma fu fermato da una voce interiore che, irata, gli gridò: "Che fai, torni di nuovo indietro?"

Una foce


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