Nella teoria del caos, esiste una cosa che si chiama "attrattore strano", che è (cito la Treccani) un "insieme di punti verso il quale evolve un sistema dinamico per tempi lunghi.Con sistema dinamico si intende in generale un sistema che evolve nel tempo e per il quale esiste una relazione tra gli stati nel tempo. L’evoluzione temporale di un sistema dinamico può essere rappresentata come una traiettoria nello spazio delle fasi, quest’ultimo definito come lo spazio i cui punti rappresentano tutti e soli gli stati del sistema".
Ebbene, l'uomo è (in fisica) un sistema dinamico, esattamente come è descritto qui; i suoi stati nel tempo/spazio sono le sue fasi di crescita evolutiva (incessanti), e l'attrattore strano dunque non è altro che la realizzazione del suo "destino", non in quanto fato, ma in quanto il destino di un bimbo è ineluttabilmente quello di diventare adulto. Così l'uomo deve chiedersi quale sia il suo destino evolutivo, e realizzarlo.
Tornando all'incipit: se si riuscisse a non odiare il proprio destino evolutivo, ma ad amarlo anche quando non si può fare altro che amarlo, questo destino non sarebbe mai doloroso come spesso diventa per l'uomo che non vuole essere tratto fuori da se stesso.
L'Attrattore Strano è bello |
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