domenica 22 gennaio 2017

Predicare nel deserto

Il predicatore nel deserto non è un folle, ma un tale consapevole che la sua parola ha possibilità creatrici e non è un semplice suono il cui fine è essere raccolto da orecchie umane, né una esortazione che egli spera venga messa in atto da qualcuno dotato di particolare buona volontà.
Predicare nel deserto è emettere una vibrazione nell'unico luogo in cui, non essendoci interferenze, esso possa concretizzarsi in un "oggetto", ovvero in un una "manifestazione": questo luogo è il vuoto.
Il predicatore nel deserto cerca dunque uno spazio vuoto, deserto, capace di generare eco e amplificazioni.
Il passante, che per caso e non mai volontariamente, fosse costretto, essendosi smarrito, a passare per questo deserto, penserebbe che stia parlando da solo, inutilmente; e non presterebbe orecchio a quanto sta dicendo, presumendo che si tratti del delirio di un pazzo. Ma un pazzo si addolorerebbe per il fatto che nessuno lo ascolti; il predicatore da deserto professionista, invece,  vuole che nessuno lo ascolti. Talvolta è persino infastidito se qualcuno si ferma ad ascoltarlo con interesse: non è a questo fine che parla.
Accetta tuttavia che un viandante smarrito possa cogliere, casualmente, la vibrazione della sua parola, purché non la comprenda...

Un deserto affollato

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