sabato 11 marzo 2017

Nova salus

Come mi è capitato di far notare più di una volta, si riscontra sia in ambito psicologico che in ambito medico una ridotta risposta di molti soggetti ai trattamenti.
In alcuni casi ho sentito affermare da operatori sanitari di lunga esperienza che "la gente non guarisce più". E' una sensazione comune a molti clinici con una carriera superiore ai vent'anni.
La ragione è che l'uomo è cambiato, mentre i parametri medici che lo descrivono non si sono ancora adeguati. Esistono degli umani che sono evoluti non tanto nella loro natura organica e quindi somato-psico-energetica, quanto nella modalità funzionale, il che significa metabolica.
Le cure, o gli accorgimenti, o i consigli esperti di ordine salutistico, risultano per quanti si sono incamminati verso la qualità evoluta dell'essere umani, inefficaci e persino, non troppo raramente, nocivi o aggravanti eventuali patologie, perché tendono a farli permanere nella vecchia condizione mentre evolvono! Il che equivale a porre un peso sulla testa di un bambino per impedirgli di crescere troppo... solo perché lo si ritiene patologico e non si vede che la nuova generazione sarà alta mediamente due metri.
Chi voglia, tra i medici e gli psicologi, indagare sulla natura umana per portarle giovamento, si trova dunque a dover decidere quale tipologia di individui intende studiare e conoscere profondamente, perché la vecchia umanità è già ben conosciuta e parametrizzata, e si tratta quindi di stabilire quale approccio le sia più giovevole tra le migliaia disponibili e spesso tra loro in conflitto; mentre la nuova umanità è sconosciuta anche a chi ne fa parte, e quindi genera un ambito di conoscenza del tutto nuovo, il cui approccio è globale (non uso la parola "olistico" per i significati pseudo esoterici o esotici che la cultura gli ha attribuito); globale significa che il dettaglio non è più significativo, l'analisi di esso è del tutto inutile e porta anzi fuori strada; globale significa che la dimensione spirituale dell'uomo (quella vera, non quella sentimentale!) sta prepotentemente entrando a far parte della sua interezza, come il sangue che scorre nelle vene. Questa nuova dimensione non può più essere colta se non con la Conoscenza Globale, che appartiene in nuce all'uomo nuovo, ma è ignota all'uomo vecchio.
Dunque è bene che chi si occupa di salute (degli altri) impari innanzitutto a riconoscere la vera qualità di chi sta curando, se appartenga alla vecchia o alla nuova umanità; e che non tenti ostinatamente (la buona volontà finisce per diventare a volte arroganza) di curare con i vecchi parametri diagnostici e i vecchi strumenti l'uomo nuovo.
E' di recente acquisizione la statistica che vede (almeno in Italia) la drastica riduzione delle nascite e la conseguente aumentata quantità di vecchi: ciò corrisponde al fatto che l'uomo vecchio è, oggi, ancora in netta e drastica, crescente maggioranza: si tratta di quell'umanità che va a terminare senza riprodursi perpetuandosi; mentre l'umanità nuova, nascente emerge da questi flutti oscuri ancora con difficoltà e fatica, in numeri estremamente esigui: ma è questa l'umanità che cresce e si moltiplicherà, ed è bene pore attenzione ad essa e sostenerla nella sua crescita, come si fa con in bambini che gli adulti proteggono con amore.
In alcuni uomini della vecchia specie, il seme dell'uomo nuovo è stato gettato alcuni decenni fa, e potrebbe in questo momento germogliare. Chi ne avesse percezione, farà bene a considerarlo e a considerarsi con occhi nuovi.

Per chi voglia, faremo riferimento a questo nel nostro prossimo incontro del 19 marzo.



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