martedì 13 giugno 2017

Il sogno di Giano

Non si tratta di essere guardiani della soglia, che si voglia dare a questa funzione un carattere negativo o positivo, spaurente o rassicurante: si tratta piuttosto di essere la soglia.
Questa posizione è necessariamente statica, perché permanente. Non è quella della porta, capace di girare sui propri cardini per chiudersi o aprirsi, ma quella del limen.
Se il nome di questa porta è Janua (in latino), il nome del limen è il suo maschile, Janus.
All'origine del ciclo (Giano è un dio delle origini, un demiurgo creatore, un iniziatore di cicli) egli è sintesi di due aspetti, il femminile e il maschile, ché è nella loro unione che i varchi possono aprirsi o chiudersi, e più precisamente nel tempo limitato in cui essa si realizza sul piano fisico (non solo metafisico!). L'unione infatti stabilisce quella parziale sovrapposizione (la superimposizione cosmica di W. Reich) di manifestato e non-manifestato che è un ambiente - assai provvisorio -, un habitat per ciò che essendo, si sta appalesando sul piano dell'esistente. Quel luogo è molto simile alla foce di un grande fiume in cui acque dolci e salate, fredde e calde, si mescolano agitandosi. Quello è un varco, ma anche utero in cui forme nuove si producono e si accrescono.
Alla fine del ciclo, Janus è il varco in sé, e le due facce non rappresentano più una dualità (di qualsiasi natura), dal momento che l'Unità la ha riassorbita, ma piuttosto lo sguardo contemporaneo non sul passato e sull'avvenire (come è comunemente inteso) ma quello circolare e immediato sul Tutto che è diventato Uno..
L'elemento di diversificazione delle acque fiumane e marine è il sale, e basta ritirarlo perché la diversificazione non vi sia più, non vi sia più il varco e le nuove manifestazioni non possano più rendersi tali.
Ma se non ci fosse più il sale, ogni acqua sarebbe dolce, ogni acqua sarebbe acqua di fiume e non si potrebbe parlare più di mare in quanto funzione materna, matrice o brodo primordiale... esisterebbero solo le acque fredde e dolci, quelle paterne che scendono a riempire ogni depressione, ogni vuoto, dalle vette delle loro fonti.
Giano cessa la sua funzione e si addormenta. Non dormirà di giorno, né di notte, complementari ormai riassorbiti... non dormirà nel tempo, ma il nuovo ciclo sarà forse il sogno che farà.

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