mercoledì 14 giugno 2017

Libertà come diritto, libertà come rovescio

Finora l'idea di libertà è stata intesa come "libertà dal bisogno, libertà dalla paura", oppure come "libertà di scelta", a seconda che si ponesse l'accento su cosa o chi la togliesse all'uomo, o su cosa l'uomo se ne dovesse fare.
Oggi tutta l'Umanità ha bisogno ed ha paura; e quindi, non avendo libertà, non si pone neanche il problema di come usarla. A parte, certo, quegli atti formali (come le elezioni) che ne sembrano esercizio, ma che sono - di fatto - vacui ritualismi.
Non molti, riflettendo sulle condizioni globali in cui l'Umanità versa, si sono accorti che - come per molte altre cose in questi tempi - causa ed effetto si sono scambiati le rispettive polarità. Dal che deriva che il bisogno e la paura non sono causa di perdita di libertà, ma effetto dell'assenza di scelte.
Come ho detto altre volte, la scelta presuppone almeno una dualità (di possibili); quando invece l'Unità la riassorbe in sé, non c'è più scelta, e la possibilità diventa Necessità; più che bisogno.
Questo dovrebbe (e non mancherà di farlo, alla lunga) mutare le coscienze. Perché diverso è l'animo di un viaggiatore che si trovi su un lungo rettilineo senza diramazioni e che non possa tornare indietro, né fermarsi, dal momento che il suo andare si chiama vita. Costui non può che osservare cosa ha davanti man mano che avanza, pronto a reagire se necessario; la paura sarebbe quella di non saper affrontare la difficoltà ignota che si presenti, ma soprattutto la percezione che - della sua vita - sia padrone qualcun altro.
Questo è il momento che vive la sovra-coscienza complessiva dell'Umanità, e che - individualmente - ognuno percepisce come sua propria. E questa è un'altra, necessaria, presa d'atto del fatto che qualcosa è davvero fattore di cambiamento globale solo quando ciò che è singolare è anche, e totalmente, plurale; cioè quando si insedia l'Unità Unica.
Quelli attenti ai fenomeni la chiamano globalizzazione, ma non è un'ammucchiata come la parola sembrerebbe adombrare: è una essenzializzazione.
Paradossale come questo fatto, che è il compimento - se vogliamo glorioso - di una promessa persino evangelica fatta all'Uomo, lo terrorizzi tanto..., ma a terrorizzarsi è appunto l'uomo, non l'Uomo che con ciò si realizza e che si esalta alla scoperta che è nel non avere scelta che si esprime, totale e reale, la propria Libertà.

Colpire di rovescio


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