martedì 19 maggio 2015

Una grande noia

Fu chiesto a un Maestro che cosa si provasse nel vivere l'esistenza nel Suo elevatissimo stato spirituale. Rispose: "Una grande noia."

Ognuno dovrebbe chiedersi quale sia lo stato spirituale nel quale conduce la propria vita; nelle condizioni medie usuali non ci si accorge di essere in un qualche stato spirituale, non si sa neanche che cosa esso sia. E' una dimensione del vivere, questa, che l'uomo si è dimenticato di possedere.
Sapere che cosa è la vita, non in genere, ma in particolare la propria stessa vita nel momento stesso in cui la si vive, attimo per attimo: questa è la coscienza dello stato spirituale.
Questo stato è variabile, fluttua all'interno di una gamma di possibilità che attengono al proprio livello di coscienza; e questo livello di coscienza, però, può crescere, aprendo l'essere alla condivisione progressiva di mondi sempre più ampi, profondi e sottili. E sperimentare fluttuazioni sempre più ampie perché si allargano i confini entro i quali esse sono possibili.
Conoscere il proprio stato spirituale è dilatare la propria vita, offrendole possibilità che non si credeva di poter avere.
Dilatarla come il pavone fa della sua coda, tanto da renderla comprensiva di ogni cosa, di renderla capace di conoscere quindi ogni cosa, perché la conoscenza è tale solo quando tra il conoscente e il conosciuto non vi è più distanza, ma piuttosto completa identificazione; quando questo avviene, allora non c'è più niente da cercare, niente da conoscere, e la vita è tanto totale da non poter concepire neanche il proprio opposto.
Sì, in queste condizioni, ci si annoia.

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