Secondo l'Antico Egitto, l'Uomo è il luogo dell'incontro/scontro dinamico e vitale di due realtà complementari ancestrali: l'Ordine Cosmico (dominio della coerenza) e il Caos (dominio dell'entropia che conduce alla morte). Integrazione e Disgregazione in lotta tra di loro: quello che ne risulta è un equilibrio instabile ma persistente che è l'Uomo.
Questa interazione tra le due forze produce cinque corpi, che vanno dal più denso al meno denso.
1) Il
corpo fisico, come descritto dall’anatomia e dalla
fisiologia. Ha un cervello ma non una mente.
2) Il
corpo psichico, rappresentazione mentale del
corpo fisico, come risulta dalle esperienze
somatiche, che chiamiamo sensazioni. La mente è considerata come un epifenomeno del
cervello in quanto organo del corpo fisico.
3) L’Ombra, che comprende l'inconscio o incosciente, ma anche il sogno e soprattutto il superconscio. E' il luogo d’incontro dei due
corpi inferiori e dei due successivi, più sottili.
4) Il
corpo magico, o matrice del corpo di luce, capace (se posto nelle condizioni adeguate) di
determinare persino modificazioni delle condizioni di natura, inscritte - diremmo noi - nel DNA.
5) Il
corpo spirituale, il più sottile dei corpi, quello che è il prodotto dell'integrazione nella coscienza dei quattro corpi precedenti, e - da quel momento - determina tutti
e cinque gli stati. E’ l’unico corpo in grado di stabilire una relazione
diretta con la Realtà Cosmica
Unitaria (Cosmo, Uno). E' dunque il corpo spirituale
il luogo d’incontro dell’Uomo con Dio, quello in cui l'Uomo non è più, e solo Dio è.
Questa visione della condizione umana può aiutare chiunque si ponga con sincerità a considerare la propria "reale" natura. Questo era l'insegnamento che veniva impartito nei Templi egizi, e che continua da sempre ad essere impartito in quel tempio eterno che è il Tempio dell'Uomo, ovvero il suo stesso corpo, in tutti i gradi della sua "manifestazione".
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