Un tale scavava alla ricerca di tesori. Trovava qualche
oggetto, mai di grande valore. Ma scavava, continuava a scavare con l’intenzione
tutta tesa a fare la scoperta della sua vita.
A chi gli chiedeva quale fosse il suo lavoro, rispondeva: “Il
cercatore di tesori!”
Dopo diversi anni di ricerca, vedendo dei contadini scavare un
pozzo, si rese conto di aver messo a punto una tecnica di scavo molto più raffinata, capace
di produrre in breve tempo buche ben più profonde.
Si offrì dunque ai contadini di farlo al loro posto. Gli chiesero quale fosse il suo lavoro; rispose: “Lo scavatore.” Accettarono, e gli diedero un compenso pari al servizio reso.
Talmente rapido ed efficace si rivelò il suo lavoro, che la
sua abilità divenne nota nella zona, e molti gli chiesero di scavare in
profondità per loro. E lui si innamoro di quel lavoro che sapeva fare così bene; non cercava niente, scavava e basta, solo perché quello,
ora, era il suo “lavoro”.
Si arricchì tanto da mettere insieme un tesoro, quello che
aveva smesso di cercare; quello – soprattutto – che non desiderava più trovare, felice com'era del semplice scavare bene.
Un qualche tesoro |
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