sabato 8 ottobre 2016

L'essenza derviscia di Einstein

"L'essenza derviscia mi dice questo: non puoi diventare un derviscio.
Quindi che cosa ho da dirti io? Non puoi diventare un derviscio.
Un derviscio ha bisogno di un cuore ferito e occhi pieni di lacrime.
Deve essere docile come una pecora. Non puoi essere un derviscio.
Deve essere senza mani quando uno lo picchia. Deve essere senza lingua quando uno lo insulta.
Un derviscio deve essere senza alcun desiderio. Non puoi essere un derviscio.
Produci un sacco di suoni con la tua lingua, dici cose con un senso.
Ti arrabbi per una ragione o per un'altra. Non puoi essere un derviscio.
A causa della tua rabbia, non puoi essere un derviscio.
Se non trovi un sentiero reale, se non trovi una guida,
se la Verità non ti concede una sua parte, non puoi essere un derviscio.
Quindi, o derviscio, vieni, tuffati ora nell'oceano, così come sei.
Se non ti tuffi nell'oceano, non puoi essere un derviscio."
 
[Yunus Emre]
 
 
Darwīsh (persiano: درویش‎, darvīsh) è un'antica parola proto-iranica che appare nell'Avesta come drigu-, "bisognoso, mendicante", poi accolta nel medio-persiano come driyosh. In campo mistico il termine, più ancora che "mendicante" ha acquistato il significato di "colui che cerca il passaggio che porta da questo "basso" mondo materiale all'Altro Mondo, dal mondo manifestato a quello ancora Increato", e vive sulla soglia, alla confluenza dei due mondi; la sua funzione è di essere tramite tra loro.

 

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