venerdì 30 novembre 2018

Distinto animale

Il pastore, nei tempi dei tempi, estraeva dal gregge un agnello, il più bello, il più candido ed innocente; lo mostrava al popolo portandolo all'altare e consegnandolo colà a un prete, che lo sgozzava, sacrificandolo.
Questo estrarre dal gregge perché "il migliore", era l'atto che rendeva l'agnello "distinto" e la sua uccisione coronava questa distinzione rendendolo sacro (sacrifico = faccio sacro).
Dunque "distinto" e "sacro" sono sinonimi, nel contesto. E poiché la vittima sacrificale era sempre un animale maschio, era l'aggettivo "distinto", che nei bene educati precedeva il "Signore" con cui si iniziava ogni lettera di un certo riguardo. Alle donne s'imponeva invece l'aggettivo "gentile" (che ne sottolineava la generosità) davanti all'appellativo rispettosissimo di "Signora" (Madonna = mea Domina = mia Signora). Così imponeva il nobile italiano la cui derivazione classica risultava con ciò rifulgente e densa di ataviche virtù conoscitive.
Oggi gli italiani che rappresentano quegli altri italiani detti "popolo", si rivolgono alle più alte cariche dell'Unione Europea, in lettere per di più ufficiali, con l'appellativo "Gentile Presidente".
Forse essi si adeguano alla femminizzazione della biosfera che alcuni scienziati denunciano? O forse difendendo il patrio suolo rinunciano a difendere le patrie sapienza ed eleganza per trovare margini di trattativa?

"Distinto Signore"


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