mercoledì 4 aprile 2018

Fenomenologia dell'espulsione

Quando la solita farfalla esce dal solito bozzolo che essa stessa ha costruito nella sua precedente fase evolutiva, il punto di vista della farfalla è di essere nata con un atto di liberazione; il punto di vista del bozzolo, che cade morto ai suoi piedi, è di averla espulsa.
L'espulsione è una legge eterna, che sta alla base della fisiologia di ogni nascita, o rinascita.
La madre espelle i propri figli per dar loro la libertà e l'autonomia, e lo fa con dolore; quindi non lo farebbe - forse - se non fosse obbligata dal fatto che il figlio è troppo grande per poterlo ancora contenere.
Così, ogni espulso è tale perché troppo grande per essere contenuto dal luogo che egli stesso ha contribuito a far vivere; luogo che, come il bozzolo, nell'espellerlo cessa la sua funzione e muore.
Gli espulsi sono i vivi. Quelli che si adoperano per far sopravvivere i bozzoli (di qualunque natura siano) ne traggano la conseguenza.


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