domenica 1 aprile 2018

Liberazione e Resurrezione

Abbiamo bisogno di una nuova visione, stereoscopica, circolare, totale. Dunque non più di una vista (che è funzione ottica di organi sensoriali), ma di una percezione contemporanea di Tutto: creato e increato, passato e presente. Una visione estatica, immediata ed eterna.
Abbiamo vissuto la nostra vita e quella dei nostri predecessori accontentandoci di vedere una cosa alla volta, e questo abbiamo insegnato ai nostri successori, consegnando loro gli occhi della vista, e non gli organi della visione; così abbiamo abituato noi stessi, e gli altri, a considerare non le cose, ma la differenza tra le cose che di volta in volta abbiamo viste, e abbiamo voluto osservare analiticamente, mentre eravamo ciechi alla complessità di tutte le altre, che vivevano intanto.
La compresenza di Tutto nel tempo e nello spazio non può essere colta da una sguardo, e da una mente e da un logos, analitici. Quindi dobbiamo poter accedere a una coscienza che emerge dal Tutto, come la schiuma da un mare scosso da onde; e come questo mare in movimento dovremmo poterci auto-percepire. Le cose sono i disegni composti dalle onde, e noi siamo fatti della stessa sostanza che le produce. Le cose esistono momentaneamente, ma non sono, perché non possiedono il dono della Permanenza, stato questo che è dell'Essere.
Abbiamo bisogno di non incagliarci nelle ristrettezze delle scelte alternative, perché noi non viviamo una cosa alla volta, ma tutte le cose insieme.
La liberazione è nella possibilità di guadagnare questa percezione di essere Tutto nel Tutto, e la resurrezione nel generare una Umanità che abbia questa unica coscienza come stato di coscienza perenne.
PHOLETERION

Questo è il compito di trasformazione di chi è Vivente. E poiché il Tutto non può contenere che tutti i tempi nella contemporaneità, non si può dire correttamente che è il compito di chi è Vivente oggi: è il compito eterno dei Viventi.

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