domenica 22 aprile 2018

I benefici della vita monastica

Un tale fu presentato a un maestro, sperando che questi lo accogliesse. Fu accolto, e siccome a tutti venivano decantati i poteri che dal quel maestro emanavano, una persona vicina al maestro gli chiese: "Sarà ricco costui?". "Ricco no, - fu risposto - ma certo benestante."
Quel tale era convinto, e non riusciva proprio a credere altrimenti, che ogni male derivasse dall'aver messo il denaro al posto di Dio, e dall'aver gli uomini create leggi al solo scopo non di fare giustizia, ma di garantire l'accumulo e il possesso personale di denaro. Cosicché, avendo rifiutato per mero rispetto verso se stesso, di assoggettarsi a regole siffatte, era stato pian piano allontanato dalla comunità, ed era finito a vivere, in povertà, appena fuori del villaggio. Così passarono gli anni.
Un giorno venne da lui una donna con in mano una piccola scatola. "Te la manda il maestro", gli disse.
Il povero l'aprì e vi vide dentro un biglietto da una lira. Stupito, la prese in mano, e subito, tra le sue stesse mani, i biglietti presero a moltiplicarsi; e non in biglietti da una lira, ma da cento, e mille, e centomila lire. Il tale allargò le mani e lascio cadere a terra tutto quel denaro, che solo allora smise di moltiplicarsi.
La donna che gli aveva recato il dono era fuori di sé dalla gioia e dall'ammirazione per i poteri magici del maestro.
- "Sei ricco!", esclamò, e prese a contare tutti quei biglietti. Era una somma imponente.
- "Sai che il maestro sta per venire al villaggio? perché non vieni con me per incontrarlo e ringraziarlo?"
- "Certo!", rispose il tale; si rese conto però che, nella sua povertà, non disponeva nemmeno di una borsa in cui riporre tutto quel denaro, e così, non sapendo come conservarlo, ebbe l'idea di metterlo nelle scarpe, dato che aveva le suole sfondate e gli sarebbe stato anche utile per il cammino.
Giungendo al villaggio (i sassi facevano meno male con le scarpe imbottite!) incontrò sulla via il maestro che sopraggiungeva.
-"Grazie, maestro - disse un po' confuso dal'aver avuto quello che detestava -, mi hai fatto un grande dono; ben oltre ciò di cui avrò bisogno per il resto della mia vita!"
- "Quale dono?"
- "Tanto denaro!"
- "Ah, no! - disse il maestro - hai capito male... non ti ho donato il denaro, ma ti ho donato la facoltà di moltiplicare le cose che prendi tra le tue mani. E siccome hai messo il denaro sotto i tuoi piedi, ora so che hai le qualità per moltiplicare ciò che è veramente il Bene!"

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