martedì 24 aprile 2018

Marcia trionfale 2

Un giorno venne un tale, e disse al muto che era non uno a cui mancava qualcosa, ma uno che non aveva bisogno della parola per comunicare.
Gli spiegò che in certi altri mondi, l'uso della parola era stato abbandonato da tanto, e che, provenendo lui da uno di questi mondi, aveva dimenticato come si fa. Il linguaggio era divenuto silente; e non si trattava di telepatia, ma di "comunione". Infatti, tutta la conoscenza era raccolta in un solo posto, e ognuno disponeva dei dispositivi biologici per accedervi in ogni momento. In questo modo, comunicare era accedere alla sola conoscenza e alla sola verità nello stesso momento. Così nessuno poteva più mentire o ingannare: a che serviva? E a che poteva servire il potere se tutti ce l'avevano?
Disse, quel tale al muto: "Ci sono certo molti logopedisti che potrebbero insegnarti a cantare, oltre che a parlare, perché non ti mancano gli organi per farlo, ma si sono solo impigriti dato che non li usi più da millenni, nel tuo mondo. Io non sono uno di loro. D'altra parte, così non potrei che insegnarti ad entrare nel coro, distruggendo la libertà che risiede nel tuo mutismo. Io sono qui per insegnarti ad insegnare a chi parla e canta qui come si comunica, in libertà, nel mondo da cui provieni, Sono qui, dunque, in sostanza, solo per ricordarti da dove vieni e chi sei davvero."
Ora, se fosse stato un cantore a ricevere queste parole, avrebbe fatto tante domande, avrebbe chiesto da quale libro il Tale avesse imparato quello che diceva, avrebbe confrontato questa visione delle cose con quella di altri, in particolare dei logopedisti che della materia sapevano tutto, e alla fine avrebbe detto che lui sapeva già parlare e cantare e quindi sapeva comunicare benissimo: non aveva bisogno di altro: viveva in questo mondo, dove, se fosse diventato muto, sarebbe stato emarginato.
Non così il muto: non sapendo usare quel tipo di linguaggio, fu subito portato ad accedere a quella conoscenza di cui il Tale gli aveva ricordato l'esistenza nel proprio mondo... e aveva riscontrato che il Tale diceva la verità. Cosi, nella conoscenza unica e di tutti, aveva risposto in silenzio: "Bene, insegnami, così insegnerò; perché capisco che se sono qui non può esserci altro motivo."



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