domenica 19 agosto 2018

Allergia a se stessi

L'allergia è l'incapacità del Sistema Immunitario di stabilire con certezza cosa sia "me" e cosa sia "altro da me", e quindi possa risultare potenzialmente pericoloso.
E' dunque uno stato confusionale su quello che si è, su quello che ognuno può chiamare con certezza "Io".
In questa confusione il S.I. attacca agenti niente affatto pericolosi (persino spesso benefici) come se fossero nemici mortali, oppure scambia parte di sé con agenti nemici esterni, e finisce quindi per aggredire se stesso, fino a distruggersi.
In questo senso non è errato dire che l'individuo risulta allergico a se stesso, non si sopporta, si vive come un nemico interno, e d'altra parte si identifica col proprio aguzzino.
In questa confusione, l'odio verso il diverso (di tutti i tipi) non è che la manifestazione esteriore dell'odio che si ha verso se stessi associata all'incapacità di definirsi come essere individuato e dai margini netti. E' la disperazione di non sapere "cosa" si sia, e di non avere nessuno di cui fidarsi e a cui chiederlo.
Non vi è terrore più grande che quello di temere che il proprio assassino viva nella propria stessa casa... e che si chiami Io. Ed è un terrore che non consente di ammettere questa verità terribile in un colloquio interiore, perché l'interlocutore è proprio questo Io... che è anche l'oscura presenza alla quale ci si riferisce quando si dice: "c'è qualcosa più forte di me che mi obbliga (o mi impedisce) di fare qualcosa".
Ora, quanti oggi non soffrono di allergia o almeno di intolleranza? Ovvero, quanti oggi riescono ancora a tollerarsi abbastanza da non temersi e da non aver voglia di fuggire da loro stessi? Quanti possono fidarsi di se stessi abbastanza da chiedersi chi sono e sentirsi dare un risposta?

Pholeterion

Nessun commento:

Posta un commento