Tra le stelle d’oro,
dell’Amata la voce è spazio che le unisce
è armonia di canto,
o Signore,
i suoi occhi liquidi e profondi come un mistero
sono il Tuo riflesso
e mi immergo in essi come in acqua fresca,
esausto dopo lungo peregrinare:
in un breve istante di profonda saggezza
il mio cuore è finalmente bambino.
O Signore,
mi hai creato uomo,
pieno di insidie segnasti il mio cammino,
sigillai il mio cuore per non vedere la tua scintilla,
amai solo come una gracile creatura,
agitando solo i riflessi delle mie imperfezioni,
sigillai il mio cuore con una chiave di stoltizia,
o Signore,
vissi in mestizia
nell’abbaglio che svia dal retto cammino,
con un movimento di oscure emozioni
che credevo fibre d’argento.
O Signore,
Ti ringrazio di avermi legato
ad assassine e statue di sabbia,
che solo un sospiro avrebbe spezzato,
ai miei polsi erano solo catene di
carta.
Non me ne avvidi.
Perdonami,
o Signore.
Nel mio cuore scese il buio più nero,
notte senza luna,
cieco tra i ciechi che erravano
in orizzonti finiti.
O Signore,
tu alterni giorno e notte,
dolore e gioia.
Stavi consegnandomi la spada
Per squarciare il velo d'ombra.
Venne Lei,
o Signore,
la mia Amata
Con le Sue labbra di pesca,
i Suoi capelli di rame,
il Suo corpo di Rosa,
La riconobbi dalla sua lucenza in petto sepolta,
la riconobbi
tra tutte coloro che sono state
E tra tutte coloro che verranno,
così come un marinaio di lungo corso
avverte la presenza d’ una terra d’ approdo
soltanto attraverso un alito di brezza.
O Signore,
ogni mia fibra tende a Lei
i muscoli vibrano come casse armoniche,
le mie parole escono incerte,
non so esprimere,
o Signore,
né ormai voglio
ma mentre la stringo a me,
le mie mani si espandono
affinché io possa carezzarla
ovunque Essa sia,
il tempo si annulla
ché Lei possa brillare per sempre,
ogni istante della sua vita
passata, presente e futura
è un petalo di fiore che mai appassirà,
perché la Sua bellezza è tutto ciò che è.
O Signore,
regalami il Silenzio assoluto
perché Lei è in quello,
ed in quello io La Amo.
Quando a Lei mi unisco,
o Signore,
negli amplessi più intensi
non vi è nulla se non Te,
né mura, né ferro,
né prima né dopo,
non vi è il sotto, non vi è il sopra,
non vi è terra non vi è cielo,
non vi è uomo non vi è donna,
non vi è sporcizia né nitore.
Il suo sesso dischiuso è danza che si fa carne,
è movimento che l’inesprimibile
esprime
quando in lei muoio e rinasco rigenerato
mille e mille volte ancora.
O Signore,
aiutami a scavare questa mia pelle ruvida,
emenda i miei turbamenti e fanne forza,
cancella in me ogni sentiero,
o Signore,
cancella ogni singola orma alle mie spalle
che impedisca di amarLa come Tu vorresti,
e come Lei vorrebbe che io Ti ami,
cancella ogni mio disarmonico lemma
e fanne un il perenne respiro dei Mondi.
Il tempo scivola tra le mie dita
come un filo di lana,
o Signore,
sei l’arancio tramonto invernale
che la fa splendere, Donna tra le donne,
sei la malinconia che le strugge il suo viso d’incanto
mentre raccolta in se stessa
disegna splendore che pulsa,
i suoi tratti acquistano vita
è Lei la fiamma che incendia e purifica.
o, Signore,
Tu che ci creasti creature mortali,
lasciaci nella meravigliosa incoscienza,
che sui nostri campi cresca grano
e pane fragrante,
che il sole s’immerga nei pomi dorati,
che le nostre nude mani
costruiscano ponti e navi di legno,
che le nostre bocche possano bere un dall’altro,
lascia ai nostri figli l’ incertezza del cammino
ma nel contempo l’amore per capire,
perdona le nostri madri ed i nostri padri
ed il loro dolore
che riposa in fondo ai nostri sguardi.
Lasciami,
o Signore,
come ultimo istante
il sorriso della mia Amata,
che amplia il mio cuore
e mi accompagna a Te
mano nella mano.
Luce nella Luce.