Il
pensiero logico è il dipanarsi orizzontale di una concatenazione di tipo causa-effetto; un pensiero alla Sherlock Holmes che, esercitato in modo ossessivo, conduceva il famoso personaggio a scoperte sorprendenti di tipo deduttivo.
Al di là di questi eccessi letterari, questo tipo di pensiero è quello ritenuto più affidabile, tanto che è il solo che la scienza ammette come processo di verifica delle sue scoperte.
Erroneamente - secondo chi scrive - si attribuisce a questo tipo di pensiero il valore della
coerenza, e ciò perché è possibile risalire, maglia per maglia, lungo la catena deduttiva, e di nuovo ripetere esattamente il processo con lo stesso risultato finale. Per questo è giusto attribuirgli gli aggettivi di
lineare ed
orizzontale.
Ma la
coerenza è uno stato quantistico della materia per il quale, in un certo momento di durata labile, si realizza una condizione per cui - sia a livello atomico che subatomico - ogni elemento che costituisce un sistema si trova ad emettere vibrazioni la cui frequenza è armonica (in termini matematici) con quella emessa da tutti gli altri elementi. Questa fase è in equilibrio dinamico, cioè è instabile.
Secondo
scienziati illuminati, la coscienza umana (e quindi lo psichismo, che contiene il
pensiero) è l'emersione di una coerenza quantistica nell'attività dei m
icrotubuli delle neurocellule. Si tratta dunque - in quanto
emersione - di qualcosa che viaggia in senso verticale. A volte con ciò incontrando l'orizzontalità del pensiero logico, a volte no. Chi scrive ritiene che questo tipo di coscienza non sia ancora dell'umanità tutta, ma di un piccola parte di essa che lavora per renderla universale, producendo
risonanza.
L'ascoltatore (o il lettore) è abituato a ritenere che i
pensieri logici debbano essere espressi attraverso il
logos (il verbo, la parola) e non sa - in genere - che il
pensiero coerente - come qui è inteso - agisce in modo diretto sulla Realtà, e non la rappresenta semanticamente come fa invece il
pensiero logico, che è astratto.
Di questo
pensiero coerente si dice infatti, nella tradizione millenaria, che esso produca azione diretta e del tutto contemporanea al pensiero stesso. Dunque, in questo caso non di una
semantica si deve parlare, ma di una
semiologia (1), in quanto l'oggetto non è rappresentato e necessitante di interpretazione, ma è direttamente visibile perché
realizzato, ossia "
reso reale".
Poiché chi scrive ha recentemente parlato su questo stesso blog di "
homo normalis" (2), coglie qui l'occasione di precisare come il p
ensiero logico appartenga specificamente a
questo uomo, che nella misura in cui è dotato di intelligenza a volte eccezionale, produce pensieri eccezionali, scoperte eccezionali, eccezionali progressi tecnologici e scientifici.
Ma aggiunge che, tra i componenti di questa umanità, sono rari gli individui capaci di ricercare, intercettare e favorire una coerenza armonica; capacità questa che non risiede nel pensiero, ma in qualche qualità "quantistica" dell'intero sistema vivente che essi sono. E tra loro si nascondono - è il caso di dirlo - quei rarissimi esseri capaci di emettere la vibrazione base, quella specie di
La naturale sul quale si accorderebbero un'orchestra o un coro. E che questi sono i Maestri.
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(1) In linguistica, la dottrina dei segni (opposta alla semantica, che è la dottrina dei significati)
(2) Nell'articolo dal titolo "Astrattismo"