domenica 15 aprile 2018

I Soli

Qualcuno, che non capiva la naturale tendenza alla solitudine di un tale, gli disse, con un tono di pallido sdegno: "La solitudine è un lusso energetico!". Lusso che, secondo lui, quegli non poteva permettersi.
La solitudine è una qualità, o una caratteristica, innata. Così come alcuni nascono ricchi, nel lusso economico, altri nascono soli: hanno quest'altro lusso.
Mentre i primi saranno sempre circondati da amici (non sempre sinceri, certo), la solitudine dei secondi susciterà rivelandole le caratteristiche antropologicamente più antiche dei predatori.
Chi segue con qualche interesse i documentari naturalistici, sa che i predatori tendono a ricercare nei branchi, quali loro possibili prede, gli individui più deboli, e  lavorano per isolarli. Il branco raramente si sofferma a proteggere il predato, perché è così preso dalla necessità di continuare il viaggio che lascia indietro quelli che non seguono il passo.
Una volta isolato, solo, ai predatori che hanno ottenuto questo isolamento, si aggiungono altri predatori, i più pigri e sornioni, quelli che approfittano del successo degli altri.
Così, isolato, debole, stremato dalla necessità di proteggersi, alla fine l'individuo predato si lascia sbranare, per sfinimento.
E' questo il lusso energetico della solitudine. Ma siccome è un dono di nascita, noblesse oblige a subirne le conseguenze senza fiatare, senza lamenti, senza richiesta di aiuti. D'altronde beata solitudo, sola beatitudo.
Ma gli universi girano intorno ai Soli.


venerdì 13 aprile 2018

Orgoglio e dignità

Chi scrive è abituato a osservare in ogni evento, e in ogni cosa, e in ogni vivente, un segno dell'aspetto intrinsecamente numinoso della vita.
Questo atteggiamento gli impedisce di ravvisare il male assoluto, anche nei comportamenti e nelle vicende umane più efferate. in quanto crede di vedere come ogni bene assoluto non possa passare che per la dissoluzione o - al peggio - per la distruzione anche traumatica degli impedimenti alla sua manifestazione, luminosa e solare. Queste distruzioni, e null'altro, sono percepite come il male.
Tuttavia non può non rendersi conto che, per coloro che vivono personalmente cataclismi, ingiustizie, distruzioni, malattie, guerre, povertà e disperazione, sia assai difficile trovare il numinoso in questi patimenti.
Eppure c'è. E chi non ha più niente, ha spesso una dignità residua che non riesce ad essere scalfita neanche dalle peggiori aggressioni, espulsioni, insulti e indegne persecuzioni. Dignità che manca sempre agli aggressori, che nell'aggredire mostrano il loro degrado.
Se quindi i valori umani potessero essere misurati non sul denaro che si possiede (con relativo potere), ma sulla dignità che obbliga anche il misero a non ostentare per pudore la propria miseria, ritenendola qualcosa di proprio, di intimo, di cui andare fieri come valore, perché testimonia almeno che egli non ha mai sottratto nulla a nessuno (ché non sarebbe altrimenti così misero); ebbene se  i valori umani, dicevo, potessero esser misurati sulla dignità, sarebbero ben pochi gli esseri umani cui attribuire questo nome.
Chi scrive auspica che maturino i tempi nei quali questi miseri dignitosi ed orgogliosi, questi aristocratici fieri del proprio valore umano ed ultra-umano, e sdegnosi di altri valori, possano ritrovarsi e fraternamente dare luogo a un salto quantico dell'Essere Umano.
A volte, chi scrive, sente l'impulso - inutile, certo - a lanciare un appello perché questo si realizzi subito.

venerdì 6 aprile 2018

Evento


Sperando di non arrecare disturbo, alleghiamo la locandina di un incontro programmato per il 6 Maggio 2018. che vi preghiamo di estendere anche a persone che ritenete possano essere interessate. Si tratta di una conversazione con Sergio, seguita da una pratica.
Potrebbe essere un’occasione per incontrarci, e speriamo che lo sia davvero.



mercoledì 4 aprile 2018

Fenomenologia dell'espulsione

Quando la solita farfalla esce dal solito bozzolo che essa stessa ha costruito nella sua precedente fase evolutiva, il punto di vista della farfalla è di essere nata con un atto di liberazione; il punto di vista del bozzolo, che cade morto ai suoi piedi, è di averla espulsa.
L'espulsione è una legge eterna, che sta alla base della fisiologia di ogni nascita, o rinascita.
La madre espelle i propri figli per dar loro la libertà e l'autonomia, e lo fa con dolore; quindi non lo farebbe - forse - se non fosse obbligata dal fatto che il figlio è troppo grande per poterlo ancora contenere.
Così, ogni espulso è tale perché troppo grande per essere contenuto dal luogo che egli stesso ha contribuito a far vivere; luogo che, come il bozzolo, nell'espellerlo cessa la sua funzione e muore.
Gli espulsi sono i vivi. Quelli che si adoperano per far sopravvivere i bozzoli (di qualunque natura siano) ne traggano la conseguenza.


domenica 1 aprile 2018

Liberazione e Resurrezione

Abbiamo bisogno di una nuova visione, stereoscopica, circolare, totale. Dunque non più di una vista (che è funzione ottica di organi sensoriali), ma di una percezione contemporanea di Tutto: creato e increato, passato e presente. Una visione estatica, immediata ed eterna.
Abbiamo vissuto la nostra vita e quella dei nostri predecessori accontentandoci di vedere una cosa alla volta, e questo abbiamo insegnato ai nostri successori, consegnando loro gli occhi della vista, e non gli organi della visione; così abbiamo abituato noi stessi, e gli altri, a considerare non le cose, ma la differenza tra le cose che di volta in volta abbiamo viste, e abbiamo voluto osservare analiticamente, mentre eravamo ciechi alla complessità di tutte le altre, che vivevano intanto.
La compresenza di Tutto nel tempo e nello spazio non può essere colta da una sguardo, e da una mente e da un logos, analitici. Quindi dobbiamo poter accedere a una coscienza che emerge dal Tutto, come la schiuma da un mare scosso da onde; e come questo mare in movimento dovremmo poterci auto-percepire. Le cose sono i disegni composti dalle onde, e noi siamo fatti della stessa sostanza che le produce. Le cose esistono momentaneamente, ma non sono, perché non possiedono il dono della Permanenza, stato questo che è dell'Essere.
Abbiamo bisogno di non incagliarci nelle ristrettezze delle scelte alternative, perché noi non viviamo una cosa alla volta, ma tutte le cose insieme.
La liberazione è nella possibilità di guadagnare questa percezione di essere Tutto nel Tutto, e la resurrezione nel generare una Umanità che abbia questa unica coscienza come stato di coscienza perenne.
PHOLETERION

Questo è il compito di trasformazione di chi è Vivente. E poiché il Tutto non può contenere che tutti i tempi nella contemporaneità, non si può dire correttamente che è il compito di chi è Vivente oggi: è il compito eterno dei Viventi.

sabato 31 marzo 2018

Passare oltre

La Pasqua è, nella tradizione ebraica, festa di liberazione; in quella cristiana, festa di resurrezione.
Entrambi i concetti si riferiscono a una promessa fatta all'uomo di passare oltre (l'etimo della parola è aramaico, da pasah, che questo significa), nel senso di superare la condizione umana, prigione mortifera, per accedere ad una condizione non super-, ma ultra-umana.
Nella narrazione vulgata, per gli ebrei questo ha significato la conquista della Terra promessa, e per i cristiani la resurrezione fisica, organica, dalla morte.
Tra le due tradizioni esiste una differenza: quella ebraica recepisce drammaticamente la condizione di prigionia e la liberazione con l'attraversamento del Mar Rosso; mentre la cristiana prevede una morte che a sua volta allude a una vita precedente cessata e poi ripresa dopo una pausa, e la prima delle due vite consiste in una incarnazione cristica. Le due cose non sono identiche, e alludono a tempi (evolutivi) diversi. Che si sono compiuti (incarnati) ormai entrambi ed appartengono perciò alla natura dell'uomo contemporaneo, che egli lo sappia o no.
Sebbene, psicologicamente, ognuno possa rintracciare nella propria individuale esistenza elementi di liberazione e resurrezione, - e questo giustifica la ritualizzazione di questi episodi della coscienza e delle annuali pulizie di Pasqua (pulizie dell'anima quanto delle case che le contengono, ossia dei corpi) - esiste un processo che è dell'intera umanità, e non del singolo; e si può ragionevolmente ritenere che essa sia estremamente vicina alla possibilità di varcare la soglia per andare oltre; ma anche che a questo dovrà corrispondere una morte dalla quale risorgere.
Ora, ogni coscienza, in questo panorama, trovandosi sulla soglia da varcare, deve chiedersi (deve necessariamente farlo!) quale decisione prendere. E a questo compito nessuno potrà sottrarsi, proprio in nome della libertà che l'uomo ha conquistata.
pholeterion.it


lunedì 26 marzo 2018

I Racconti di Serse - e-book

Per chi lo desiderasse, è possibile scaricare l'e-book de "I Racconti di Serse" dal sito web Pholeterion.it.
Questo è il link: http://www.pholeterion.it/Libri.htm