mercoledì 4 luglio 2018

Scelte e scelti

Da un punto di vista ontologico le sole leggi degne di tal nome, e del rispetto che la loro autorevolezza richiede, sono quelle che non prevedono sanzioni per i trasgressori. Tutte le altre sono norme abusive.
Perché non prevedono punizioni? perché il fatto di non sottomettervisi è punizione in sé: mi riferisco a cose molto di base, come l'obbligo di nutrirsi, o di mantenersi in buona salute; ma anche a cose meno scontate quali il mantenere la parola data, o il rigore, o l'onore, il rispetto... tutte leggi che, come il nutrirsi, ove non vengano obbedite, producono con ciò stesso un danno irreparabile all'essere.
Di danni irreparabili dunque ne sono stati fatti, e se ne fanno ogni giorno, moltissimi.
Si crede che - nascondendole -  la disconoscenza pubblica delle proprie mancanze sottragga alle conseguenze, come accade per le leggi che prevedono sanzioni; ma non è così. Di modo che tutto questo non fa che generare comunità di persone ferite e malate delle malattie e delle ferite che essi stessi hanno inflitto alla loro integrità.
L'aver passato gran parte della mia esistenza a curare, mi consente di osare una domanda: è giusto curare le malattie e le ferite di chi se le auto-infligge?

"Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone. C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro." (Luca 4, 25-28)

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