mercoledì 11 luglio 2018

Visioni

Maestro è colui che non vi racconta di mondi che non potete vedere, chiedendovi di credergli, ma colui che vi aiuta ad imparare e ad esercitare la visione di quei mondi perché possiate guardarli insieme con lui, rendendovi maestri a voi stessi.

Questa è la risposta che do ai pochi che - bontà loro - mi chiedono come "scegliere un maestro".
Ometto in genere, per eccesso forse di delicatezza, di precisare che il maestro non lo si sceglie, ma se ne viene scelti, dacché chi sceglie un maestro come atto di volontà propria ne resterà certamente deluso; ometto inoltre di precisare che, sebbene la visione non sia la vista, è pur sempre una funzione che ha bisogno di organi a supporto, e dei quali non tutti, alla nascita, sono dotati; nessun maestro dunque potrà mostrargli ciò che non può vedere perché privo di vista. Chi si trovasse in questa condizione, sarebbe dunque da quel maestro egualmente deluso; come colui il quale, possedendo ogni possibilità di vedere, e vedendo persino, si rifiuti di accettare che quello che vede è reale... cecità, questa, non degli organi, ma della qualità umana nella sua interezza.
Se vi si dice che siamo tutti fratelli, diffidate. Siamo tutti viventi, anche i sassi, e questo è vero. Ma la vita di un sasso e quella di un animale sono cose diverse, hanno modalità e finalità funzionali diverse. I sassi sono fratelli dei sassi, gli animali degli altri animali della propria specie etc. Dunque vi sono quelli che, occupandosi di sassi, dicono agli animali che ne sono fratelli: magari in buona fede, stanno però ingannando sassi ed animali... ma c'è il caso che si tratti di quelli che, non avendo visioni da insegnare, non si curano di distinguere chi ha gli occhi da chi non li ha.
Il Vivente non ha fratelli, perché è Uno... ma questo apre ad altre considerazioni.


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